L’oro olimpico di Rosolino ha cambiato il mondo del nuoto italiano
Quella di Sydney nel 2000 non è stata un’Olimpiade come le altre perchè Massimiliano Rosolino, napoletano di nascita e un uomo del popolo trionfa, dando lustro all’intera città. Max è soprannominato “il cagnaccio”, un lottatore di quelli che, leali e rispettosi, lavora e suda, finché non riesce a vincere.
L’anno prima della vittoria a Sydney
Quando arriva a Sydney, nella terra della mamma Carolyn, il ventiduenne campano aveva già centrato alle Olimpiadi di Atlanta, tre finali e tre sesti posti, (200m, 400m e staffetta 4X200 m stile libero). Inoltre agli europei di Helsinki nonostante le critiche ricevute per una preparazione non adeguata, riesce ad ottenere tre ori (200m, 4x200m stile libero e 200m misti).
Il giorno della vittoria di Rosolino a Sydney
Il giorno della finale è quella dei 200 metri misti. Nell’opinione pubblica nazionale, molti pensano che la gara sarà una sfida a due tra Rosolino e lo statunitense Tom Dolan; la vittoria finale si potrà raggiungere con lo stile libero, la dote migliore di entrambi.
Nel giorno della finale la tribuna azzurra è una bolgia: dopo i 100 metri, con le frazioni a delfino e a dorso, Rosolino è leggermente dietro. Ma Max non demorde, e piazza una frazione a rana incredibile, che lo riporta alla pari con Dolan.
Gli ultimi metri per la vittoria si decideranno con lo stile libero e Massimiliano Rosolino é una furia, lanciato nella rimonta, spinge le gambe e se ne va, verso il traguardo finale.
Sarà oro e record olimpico!
L’apoteosi con l’oro di Sydney
A Sydney l’intera piscina esplode in un boato e il campione napoletano stringe la mano all’avversario, mentre poi corre ad abbracciare i suoi compagni di squadra.
Durante l’incoronazione Massimiliano Rosolino canterà l’inno piangendo dall’emozione, dimostrando come attraverso il sacrificio si possono raggiungere risultati impensabili.
Da quel giorno l’Italia del nuoto è più grande, dopo quell’Olimpiade di Sydney 2000, e Massimiliano Rosolino ha scritto una delle pagine più importanti del nuoto e dello sport italiano in generale.