Antonio Juliano, bandiera storica del calcio Napoli

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L’esordio

Antonio Juliano, bandiera storica del calcio Napoli, chiamato anche “Totonno“, nasce a Napoli il 26 dicembre del 1942 e sarà legato in tutta la sua carriera, sia da giocatore che da dirigente, principalmente al Napoli.

Inizia a tirare i primi calci nel Cirio, per poi trasferirsi alla Fiamma Sangiovannese. Qui viene notato da un dirigente del calcio Napoli, Mario Franco, che lo porta nelle giovanili del Napoli.

Il suo esordio avviene in una partita di Coppa Italia contro il Mantova. L’esordio in serie A avviene contro la “Grande” Inter del mago Herrera, infatti in quella partita il Napoli perderà al San Paolo 1-5, e sarà una delle tante sconfitte che porteranno alla retrocessione della squadra partenopea.

Gli inizi della carriera

Dopo la retrocessione in B, Antonio Juliano verrà considerato troppo giovane e per questo motivo nella stagione 1962/1963, collezionerà solo 12 presenze.

Inizierà ad entrare stabilmente, a far parte dell’undici titolare a partire dalla stagione 1964/1965 con Pesaola allenatore: il Napoli in quell’anno riuscì a conquistare la Serie A classificandosi al secondo posto.

Antonio Juliano diventa il leader del Napoli

Nel 1966, Roberto Fiore, all’epoca presidente del Napoli, vuole costruire un Napoli da sogno. Infatti in quell’anno acquisterà due grandi fuoriclasse come Omar Sivori e José Altafini.

Totonno, nonostante la competizione con questi campioni, non si scompone e prende in mano le redini del centrocampo.

Per ben tre anni, infatti, il Napoli riuscirà a raggiungere l’alta classifica, classificandosi:

  • Nella stagione 1966/1967 al terzo posto;
  • Nel 1967/1968  al quarto posto;
  • Nella stagione 1968/1969 al secondo posto;

In quegli anni, infatti, il calciatore aveva migliorato il suo rendimento partita dopo partita, tanto che sarà corteggiato dal tecnico del Milan, Nereo Rocco, che vorrebbe affiancarlo al campione Gianni Rivera. Franco Carraro, all’epoca a capo della società rossonera arrivò ad offrire la bellezza di 800 milioni di vecchie lire, ma la risposta del Presidente Fiore fu negativa.

La fine della carriera di Antonio Juliano

Antonio Juliano non riuscì mai a coronare il sogno di vincere il tricolore con il Napoli, ma nel suo palmares con la squadra partenopea vanta comunque:

  • 2 Coppe Italia, nel 1962 e nel 1976;
  • 1 Coppa delle Alpi nel 1966;
  • 1 Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1976;

Collezionerà con la maglia del Napoli in Serie A la bellezza di 394 presenze con 26 marcature, disputando 17 campionati, di cui due in serie B.

Inoltre vanta 39 presenze nelle coppe europee e 72 presenze in Coppa Italia.

Dopo Hamsik e Bruscolotti è il giocatore che ha totalizzato più presenze nella storia del Calcio Napoli: ben 505.

L’avventura nel Bologna

Dopo alcune incomprensioni con il Presidente Ferlaino e l’allenatore Di Marzio, Juliano chiuderà la carriera nel Bologna ritornando a giocare per il suo ex allenatore Pesaola, collezionando 15 presenze e due reti. Fu decisivo ai fini della salvezza del Bologna, realizzando una rete importante contro il Torino.

Antonio Juliano e la Nazionale Italiana

Antonio Juliano è stato il primo napoletano a vestire la maglia della Nazionale: nel 1966 ottenne la prima convocazione per la Nazionale B, mentre il 18 giugno dello stesso anno debutta con la Nazionale maggiore, disputando il secondo tempo contro l’Austria.

Ecco i suoi principali step in Nazionale:

  • Sarà convocato per i mondiali in Inghilterra, ma non farà nessuna presenza;
  • Nel 1968, Antonio Juliano disputa sette partite con la Nazionale, fino alla prima finale europea contro la Jugoslavia, diventando Campione d’Europa a 25 anni;
  • Parteciperà alla coppa del mondo tenutasi in Messico, dove giocherà solo gli ultimi 16 minuti nella finale contro il Brasile di Pelé, con la partita che terminerà poi 1-4 per i brasiliani;
  • La sua ultima partita in Nazionale fu a Rotterdam, contro i Paesi Bassi, valida per la qualificazione al campionato europeo del 1976;

In Nazionale collezionerà solo 18 presenze senza siglare nessuna rete.

La carriera da dirigente

Antonio Juliano tornerà nel Napoli nuovamente iniziando la sua nuova carriera di direttore sportivo, incarico che gli affida il presidente Ferlaino.

Il colpo più importante che fa in veste di dirigente in quegli anni è quello di portare Krol al Napoli. In quella stessa stagione, con l’allenatore Marchesi, il Napoli raggiungerà il terzo posto alle spalle di Roma e Juventus.

Il mancato rinnovo del contratto dell’allenatore Marchesi all’insaputa di Juliano, farà sì che il feeling tra il presidente Ferlaino e l’icona partenopea svanisca del tutto.

Nel 1983 ritornerà ad occupare un posto nella dirigenza azzurra, incaricato dal presidente pro tempore Brancaccio, salvandosi in quel campionato a due punti dalla zona retrocessione

Con il Napoli salvo, Ferlaino ritorna alla presidenza del Napoli e riconferma il ruolo di dirigente di Juliano.

Nei due anni seguenti con Juliano dirigente, il Napoli non riuscirà a raggiungere la vetta della classifica ma il merito di Juliano in quegli anni è di lavorare per portare a Napoli Diego Armando Maradona, ma non riesce nemmeno in questo caso a poter festeggiare il tricolore, in quanto verrà esonerato dall’incarico nella stagione 1984/1985.

Antonio Juliano chiude la sua carriera da dirigente sempre a Napoli nel 1998/1999, non riuscendo a raggiungere la promozione in serie A.